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Technical refinements in mandibular reconstruction with free fibula flaps: outcome-oriented retrospective review of 99 cases

Accorgimenti tecnici nelle ricostruzioni mandibolari con lembi liberi di fibula: analisi retrospettiva dei risultati su 99 casi

G. Colletti1, L. Autelitano1, D. Rabbiosi1, F. Biglioli1, M. Chiapasco2, M. Mandalà3, F. Allevi1

 1 Department of Maxillo Facial Surgery, “San Paolo” Hospital, University of Milano, Italy; 2 Department of Oral Surgery, “San Paolo” Hospital, University of Milano, Italy; 3 Department of Otolaryngology, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, University of Verona, Italy

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Summary

Congenital disease, major trauma, tumour resection and biphosphonate-related osteonecrosis can lead to partial, subtotal, or total loss of the mandibular bone. Minor defects can be easily reconstructed using bone grafts, whereas microvascular free tissue transfer may be unavoidable in the case of major bone loss or poor quality of soft tissue. Simple bone or composite osteocutaneous fibula free flaps have proven invaluable and remain the workhorse for microvascular mandibular reconstruction in daily practice. Our experience with 99 consecutive fibular free flaps confirms the available data in terms of high success rate. In these cases, 90% had total success, while 7 had complete flap failures. Three of our patients showed skin paddle necrosis with bony conservation. This report focuses on the technical refinements used by the authors that can prove valuable in obtaining predictable and precise results: in particular, we discuss surgical techniques that avoid vascular pedicle ossification by removing the fibular periosteum from the vascular pedicle itself and reduce donor site morbidity and aid in management of the position in the new condylar fossa. Finally, new technologies such as intraoperative CT and custom premodelled fixation plates may also increase the predictability of morpho-functional results.

Riassunto

Patologie congenite, traumi, osteonecrosi da bifosfonati, osteoradionecrosi o resezioni mandibolari conseguenti a patologie neoplastiche spesso comportano deficit ossei mandibolari parziali, subtotali o totali. In presenza di piccoli difetti, si ricorre generalmente all’impiego di innesti ossei; diverso il caso di grandi deficit che richiedono ricostruzioni complesse che si servono di lembi liberi microvascolari. In questo articolo gli autori presentano la loro esperienza con 99 lembi liberi microvascolari di fibula impiegati nelle ricostruzioni mandibolari, confermando l’elevato tasso di successo già riportato in letteratura: questo lavoro infatti riporta un successo totale nel 90% dei casi, con 7 perdite complete del lembo e 3 perdite parziali, vale a dire limitate alla padella cutanea del lembo. Gli autori hanno posto l’attenzione su accorgimenti tecnici che contribuiscono a garantire eccellenti risultati, in particolar modo per quel che concerne l’ossificazione del peduncolo vascolare del lembo ricostruttivo, la morbidità a carico del sito di prelievo e il posizionamento della nuova testa condilare nella fossa articolare. Infine vengono prese in considerazione le nuove tecnologie proposte recentemente in letteratura, quali l’impiego della TC intraoperatoria e di mezzi di sintesi customizzati premodellati, che garantiscono una maggiore predicibilità dei risultati.