Role of bimodal stimulation for auditory-perceptual skills development in children with a unilateral cochlear implant
Ruolo della stimolazione bimodale nello sviluppo delle abilità percettivo-uditive nei bambini con impianto cocleare monolaterale
P. Marsella, S. Giannantonio, A. Scorpecci, F. Pianesi, M. Micardi, A. Resca
Audiology-Otology Unit and Cochlear Implant Referral Center, “Bambino Gesù” Pediatric Hospital, Rome, Italy
Summary
This is a prospective randomised study that evaluated the differences arising from a bimodal stimulation compared to a monaural electrical stimulation in deaf children, particularly in terms of auditory-perceptual skills development. We enrolled 39 children aged 12 to 36 months, suffering from severe-to-profound bilateral sensorineural hearing loss with residual hearing on at least one side. All were unilaterally implanted: 21 wore only the cochlear implant (CI) (unilateral CI group), while the other 18 used the CI and a contralateral hearing aid at the same time (bimodal group). They were assessed with a test battery designed to appraise preverbal and verbal auditory-perceptual skills immediately before and 6 and 12 months after implantation. No statistically significant differences were observed between groups at time 0, while at 6 and 12 months children in the bimodal group had better scores in each test than peers in the unilateral CI group. Therefore, although unilateral deafness/hearing does not undermine hearing acuity in normal listening, the simultaneous use of a CI and a contralateral hearing aid (binaural hearing through a bimodal stimulation) provides an advantage in terms of acquisition of auditory-perceptual skills, allowing children to achieve the basic milestones of auditory perception faster and in greater number than children with only one CI. Thus, “keeping awake” the contralateral auditory pathway, albeit not crucial in determining auditory acuity, guarantees benefits compared with the use of the implant alone. These findings provide initial evidence to establish shared guidelines for better rehabilitation of patients undergoing unilateral cochlear implantation, and add more evidence regarding the correct indications for bilateral cochlear implantation.
Riassunto
Il presente studio prospettico randomizzato ha lo scopo di valutare le differenze che emergono tra una stimolazione bimodale e una elettrica monolaterale nei bambini sordi, in particolare in termini di sviluppo delle abilità percettivo-uditive. Sono stati arruolati 39 bambini di età compresa tra i 12 e 36 mesi di vita, affetti da ipoacusia neurosensoriale bilaterale severo-profonda con residui uditivi in almeno un orecchio. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a impianto cocleare monolaterale: 21 di questi indossavano solo l’impianto (stimolazione elettrica monolaterale, Gruppo 1) mentre i restanti 18 utilizzavano l’impianto da una parte e la protesi acustica controlaterale dall’altra (stimolazione bimodale, Gruppo 2). Ciascuno di questi pazienti è stato sottoposto a una batteria di test progettata per valutare le abilità percettivo-uditive preverbali e verbali immediatamente prima e a distanza di 6 e 12 mesi dall’intervento di impianto cocleare. Non si è apprezzata una differenza statisticamente significativa tra i gruppi al tempo 0, mentre a 6 e 12 mesi dall’impianto i pazienti con stimolazione bimodale ottenevano in ogni test somministrato prestazioni migliori del gruppo con sola stimolazione elettrica monolaterale. Di conseguenza, nonostante la sordità/udito monolaterale non infici l’acuità uditiva in situazioni d’ascolto semplici, l’uso contemporaneo dell’impianto e della protesi (udito binaurale attraverso una stimolazione bimodale) garantisce un vantaggio nella acquisizione delle abilità percettivo-uditive, consistente nel raggiungimento delle tappe dello sviluppo percettivo più velocemente e in maggiore quantità rispetto ai bambini con solo un impianto cocleare. Perciò, mantenere attiva la rete nervosa uditiva controlaterale, anche se non dominante nel determinare l’acuità uditiva, garantisce dei benefici rispetto al non uso del dispositivo. Queste informazioni possono rappresentare un’evidenza iniziale per stabilire linee guida condivise per la migliore gestione riabilitativa dei pazienti sottoposti a intervento di impianto cocleare, e possibilmente fornire un’evidenza scientifica solida al fine di una indicazione certa all’impianto cocleare bilaterale.