The speech range profile (SRP): an easy and useful tool to assess vocal limits
Speech range profile (SRP): uno strumento utile e facile per la valutazione dell’estensione vocale
L. D’alatri1, M.R. Marchese2
Institute of Otorhinolaryngology, ENT Department, Università Cattolica del Sacro Cuore, 1 Policlinico “A. Gemelli”, Rome, Italy; 2 “Complesso Integrato Columbus”, Rome, Italy
Summary
This study was carried out to compare the vocal limits obtained by speech range profile (SRP) with those of voice range profile (VRP) in untrained healthy and dysphonic females. Forty-six healthy voice volunteers (control group) and 148 dysphonic patients (dysphonic group) were evaluated using videolaryngostroboscopic assessment and phonetography for voice measurements. For VRP, subjects were asked to sustain the vowel /a/ as soft and as loud possible from the lowest to the highest frequencies using an automated procedure. The SRP was obtained by recording the speaking voice (SV) and the shouting voice (ShV) asking subjects to read a list of sentences aloud and to shout / ehi/ as loud as they could, respectively. All subjects in the control and dysphonic groups were able to perform SRP. fourty of 46 (85%) and 102 of 148 (68.91%) cases, respectively in control and dysphonic groups, were able to perform VRP. Most frequently, the VRP was not recorded because of the inability to perform or, especially in the dysphonic group, for inadequacy of the vocal signal. In the control group, there were no significant differences between the mean values of Fmin, Fmax, Imin and number of semitones (st) of the VRP and those of the SRP (p > 0.05). In the dysphonic group, the mean values of Fmin, Fmax and st SV+ShV for SRP were significantly higher than those of VRP. Our preliminary results suggest that the SRP may be a useful, alternative tool to assess vocal limits in both euphonic and dysphonic females.
Riassunto
Lo studio è stato condotto, su un campione di donne non-professioniste della voce, con l’intento di valutare in modo comparativo i risultati ottenuti dalla registrazione dell’estensione vocale con la metodica dello “Speech Range Profile” (SRP) e quella del “Voice Range Profile” (VRP). 46 soggetti del gruppo di controllo (“control group”) e 148 pazienti disfonici (“dysphonic group”) sono stati sottoposti a videolaringostroboscopia e analisi dell’estensione vocale. Per la registrazione del VRP, con metodo automatico, veniva richiesto di pronunciare la vocale /a/ più piano e più forte possibile partendo in ciascun caso dalla tonalità più bassa per arrivare a quella più acuta. L’SRP invece è stato ottenuto con registrazione della “Voce Parlata” (SV) (lettura di materiale di frasi alla voce di conversazione) e di quella “Proiettata” (pronuncia, all’intensità massima possibile, di /ehi/). Tutti i pazienti di entrambi i gruppi riuscivano a eseguire l’SRP, solo una parte, 40/46 (85%) e 102/148 (68,91%), rispettivamente del gruppo di controllo e di disfonici, completavano il VRP (il fallimento era per lo più dovuto ad incapacità o, nel gruppo dei disfonici, all’inadeguatezza del segnale vocale). Nel gruppo di controllo, non vi erano differenze significative tra Fmin, Fmax, Imin and st del VRP e del SRP (p > 0,05). Nel gruppo dei disfonici i valori di Fmin, Fmax e st SV+ShV ottenuti con l’SRP erano significativamente più alti di quelli registrati con il VRP. Questi risultati preliminari suggeriscono un possible ruolo dell’SRP, nell’ambito della valutazione dell’estensione vocale, che solo ulteriori studi potranno confermare.