Rib grafts in septorhinoplasty
Innesti di costa nella settorinoplastica
A. Moretti1, S. Sciuto2
1 Department of Medical, Oral and Biotechnological Sciences, ENT Section, “G. d’Annunzio” University of Chieti-Pescara, Italy; 2 Casa di Cura Nostra Signora della Mercede, Rome, Italy
Summary
Autogenous cartilage has generally been considered the gold standard grafting material in reconstructive septorhinoplasty for volume filling and structural support. In the restructuring of the nasal skeleton, autogenous cartilage can be harvested from the nasal septum, the auricle or the rib, but costal cartilage is considered the best graft material in patients requiring major reconstruction. Rib cartilage is an outstanding material in reconstructive septorhinoplasty, especially in revision surgery and when large amounts of tissue are required. This autologous material has a low rate of complications such as resorption, infection and extrusion compared to homografts and alloplastic implants. In the present study, the authors analyze and discuss the use of autogenous rib cartilage in 54 patients who underwent primary and revision septorhinoplasty. Its use is also suggested in cases in which there is a need to have a fair amount of cartilaginous tissue to be grafted for nasal framework reconstruction and respiratory function improvement.
Riassunto
La cartilagine autologa viene generalmente considerata come il materiale di prima scelta per gli innesti nella cosiddetta settorinoplastica ricostruttiva sia per quanto riguarda il sostegno strutturale del naso che per gli effetti di riempimento che da essa si possono ottenere. Nella ristrutturazione dell’architettura di sostegno nasale il tessuto cartilagineo può essere ricavato dal setto, dal padiglione auricolare o dalla costa. Quest’ultima sede rappresenta il sito donatore principale nelle ricostruzioni maggiori ed in particolare nella chirurgia di revisione da eseguire in pazienti con deplezione cartilaginea. La cartilagine costale autologa se confrontata con omoinnesti ed impianti alloplastici presenta una bassa percentuale di complicanze, soprattutto infezioni ed estrusione anche se non è scevra da possibile riassorbimento e distorsione. Nel presente studio gli Autori analizzano e discutono l’impiego della cartilagine costale autologa in 54 pazienti sottoposti a settorinoplastica primaria o di revisione e ne suggeriscono l’impiego in tutti quei casi in cui vi è la necessità di avere a disposizione una congrua quantità di tessuto da innestare per ristabilire la struttura di sostegno e migliorare la funzionalità nasale.