Pharyngocutaneous fistula onset after total laryngectomy: scintigraphic analysis
Fistola faringocutanea dopo laringectomia totale: analisi scintigrafica
J. Galli, V. Valenza 1 2, C. Parrilla, S. Galla, M.R. Marchese, P. Castaldi 1 2, G. Almadori, G. Paludetti
Institute of Otorhinolaryngology; 1 Institute of Nuclear Medicine, Università Cattolica del Sacro Cuore, Rome; 2 Don Gnocchi Foundation, Rome, Italy
Summary
Pharyngocutaneous fistula is the most common non-fatal complication following total laryngectomy. To start oral feeding and exclude the presence of a pharyngocutaneous fistula, a subjective test and instrumental assessments using videofluoroscopy, have been described. The aim of this study was to evaluate the effectiveness of oral-pharyngo-oesophageal scintigraphy as an objective and non-invasive tool to establish presence, site and dimensions of the fistula. Observations were performed on 3 male patients, mean age 65 years, who underwent total laryngectomy and mono or bilateral neck dissection after failure of radiotherapy in 2 cases and of conservative laryngeal surgery in the third case, complicated by post-operative pharyngocutaneous fistula. Oral-pharyngo-oesophageal scintigraphy dynamic study with sequential images were obtained during the swallowing phases. In case 1, the test showed a wide pharyngocutaneous fistula the internal orifice of which was at the level of the base of the tongue: on the scintigraphic images, the radiomarked water bolus, from the fistulous orifice, descended along the stoma walls and only a small part reached the oesophagus. In the other two patients, the pharyngocutaneous fistula was small and the internal fistulous orifice was detected in the lower part of T-suture line. In conclusion, scintigraphy offered the possibility to precisely identify presence of pharyngocutaneous fistula and location of its internal orifice and to monitor its spontaneous closure. Therefore, important information could be obtained regarding the suture line status and the possibility of deciding whether to remove the nasogastric tube or to leave it in place. Finally, these data showed that oral-pharyngo-oesophageal scintigraphy could be performed in the early post-operative period to optimize starting safe oral feeding.
Riassunto
La fistola faringo-cutanea rappresenta la complicanza più frequente dopo laringectomia totale. Lo studio della deglutizione prima della ripresa dell’alimentazione orale si avvale a tutt’oggi di test soggettivi ed accertamenti strumentali mediante videofluoroscopia. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’efficacia della scintigrafia oro-faringo-esofagea (OPES, Oral-Pharyngo-Oesophageal Scintigraphy) quale metodica oggettiva e non invasiva per stabilire presenza, sede e dimensione della fistola. Abbiamo osservato 3 pazienti (sesso maschile, età media 65 anni) sottoposti a radioterapia esclusiva in 2 casi e pregressa chirurgia conservativa laringea in un terzo caso e successiva laringectomia totale e svuotamento laterocervicale mono- o bilaterale di salvataggio, con insorgenza post-operatoria di fistola faringo-cutanea. In tali pazienti abbiamo effettuato uno studio scintigrafico dinamico con immagini sequenziali ottenute nelle varie fasi della deglutizione. Nel caso 1 l’esame ha evidenziato un’ampia fistola faringo-cutanea il cui orifizio interno era localizzato a livello della base-lingua: nelle immagini scintigrafiche il bolo radiomarcato fuoriusciva dal tramite fistoloso distribuendosi lungo la regione peristomale raggiungendo l’esofago in minima percentuale. Negli altri 2 pazienti la fistola faringo-cutanea era di piccole dimensioni e l’orifizio interno della fistola è stato rilevato a livello della porzione inferiore della sutura a “T”. In conclusione, la scintigrafia oro-faringo- esofagea ha consentito di identificare la presenza della fistola faringo-cutanea, di localizzarne con precisione il suo orifizio interno e di monitorare la sua chiusura spontanea. Con questa metodica si possono inoltre ottenere informazioni importanti sullo stato della linea di sutura ipofaringo-esofagea al fine di decidere se rimuovere o meno il sondino naso-gastrico. Infine, la precocità di esecuzione della scintigrafia oro-faringo-esofagea nell’immediato post-operatorio potrebbe ottimizzare la ripresa in sicurezza dell’alimentazione orale.